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62 Capitolo nono

Anche la giovane negra si era accorta della vicinanza delle formidabili fiere ed aveva cercato d’alzarsi, ma vedendo i due bianchi in armi, si era tranquillizzata conoscendo per esperienza il loro coraggio e la loro valentìa.

I ruggiti erano ricominciati destando tutti gli echi della foresta e venivano da due parti opposte. Pareva che il maschio e la femmina si fossero accordati per assalire il campo in due diverse direzioni.

— A me il leone che rugge alla mia destra, — disse Alfredo, con voce tranquilla. — A te la leonessa, ma non far fuoco se non quando sei sicuro dei tuoi colpi.

— Costringerò i miei nervi a stare tranquilli, — rispose Antao. — Che strana impressione mi fanno questi due animali!... Si direbbe che quando ruggono mi fanno tremare il cuore.

— Sii calmo, Antao. Con simili fiere si giuoca la vita.

— Lo sarò, poichè non ho proprio nessuna voglia di finire nel ventre della leonessa.

— Scherzi?... Buon segno, amico mio. L’uomo che ride dinanzi alla morte non ha paura.

— Paura non ne ho, te lo giuro, ma sono i nervi che pare abbiano una voglia folle di battere una marcia indiavolata.

— Taci!...

— Morte di Nettuno!... Che vocione!... M’ha rintronato gli orecchi!...

— Eccoli!... —

Dopo un ruggito più formidabile dei primi, una massa oscura si era slanciata, con un salto immenso, fuori da un macchione di fitti cespugli ed erasi fermata nella radura, esponendosi ai pallidi raggi della luna.

Era un superbo leone dal corpo robusto, dalla testa grossa, dalla lunga criniera oscura e dal pelame fulvo, uno di quegli animali che posseggono una tale forza da balzare sopra una siepe, portandosi in bocca una giovenca.

S’arrestò un istante, cogli sguardi fissi sui fuochi che ardevano sotto la fosca ombra dei sicomori e sferzandosi i fianchi colla lunga coda terminante in un fiocco: poi lanciò il suo formidabile ruggito di combattimento che parve una sfida gittata ai cacciatori.

Quasi subito la leonessa, che non doveva trovarsi lontana, fece a sua volta la comparsa, spiccando una volata di parecchi metri ed arrestandosi a quindici o venti passi dal maschio.