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L’odio di Kalani 35

tuato alle lunghe marce fra queste foreste così difficili da attraversare.

— Morte di Saturno!... Le mie gambe mi porteranno egualmente, e poi, lasciarti andare solo, mentre forse i dahomeni ti attendono per cacciarti due palle nel petto?... Andiamo, Alfredo!... Guarda!... Le mie gambe funzionano perfettamente. —

Il cacciatore, che sapeva quanto valeva quel bravo compagno, non insistette oltre e si misero entrambi in marcia, preceduti dal negro Asseybo, che aveva piena conoscenza delle vicine boscaglie e del fiume che le attraversava.

L’alba era già spuntata ed il sole sorgeva fiammeggiante dietro le alte cime delle foreste che si estendevano ad oriente dell’Ouzme.

Bande di pappagalli grigi cominciavano a schiamazzare sulle alte cime dei mangani e degli aranci, salutando i primi raggi dell’astro diurno, mentre fra i fitti cespugli, certe specie di usignoli ma dalle splendide penne, facevano udire i loro gorgheggi armoniosi.

Delle truppe di scimmie si stiravano le membra indolenzite, emettendo grida rauche e discordi, mentre altre, più mattiniere, avevano già cominciati i loro saccheggi, spogliando con rapidità inaudita i banani ed i datteri delle loro deliziose e zuccherine frutta, o distruggendo le piccole piantagioni di mussoa dal piccolo grano verde ed eccellente o di ignami coltivate dai poveri negri della distrutta fattoria.

Quei formidabili predoni, vero flagello delle terre africane, quasi sapessero già che più nulla avevano da temere, non si preoccupavano della presenza dei tre uomini, anzi pareva che li deridessero, facendo loro boccacce e scagliando dietro di loro le frutta guaste.

Erano per lo più cercopitechi verdi, chiamati anche abulandj, quadrumani alti circa mezzo metro, ma con una coda lunga sessanta e più centimetri, dal pelame verde grigio inanellato di nero superiormente, la coda azzurrognola, il muso bruno, ma col naso nero ed il mento adorno d’una vera barba bianca che dà loro un aspetto dei più comici e dei più stravaganti.

Non mancavano però i cefo, altra specie di cercopitechi, assai numerosi sulla Costa d’Avorio dove vengono chiamati muindo, alti quanto i primi, ma col dorso olivastro a riflessi dorati, la faccia azzurra colla barba gialla solcata di nero e la coda rossastra.