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16 | Capitolo terzo |
guardava all'intorno scrutando le folte e cupe macchie, trasaliva ad ogni foglia secca che crepitava sotto i suoi piedi e delle parole tronche gli sfuggivano dalle labbra. Doveva avere un motivo ben grave per essere così inquieto, lui che era così coraggioso, che nessun pericolo spaventava: così almeno pensava Antao.
Ad un tratto, verso il fiume rimbombò una fragorosa detonazione, che pareva prodotta da uno di quei grossi e vecchi fucili adoperati dai negri, armi che contano cinquanta e forse cent'anni di fabbricazione.
– Gamani? – chiese Antao, arrestandosi bruscamente.
– Non è lo sparo d'una carabina – rispose Alfredo che si era pure fermato. – So di cosa si tratta.
– Spiegati.
– Sono gli uomini che ci spiavano che sparano contro i nostri fantocci. Sono contento di averli ingannati.
Quantunque la loro posizione fosse tutt'altro che lieta, Antao non poté trattenere uno scoppio di risa.
– Ah!... Che superba idea!... – esclamò.
– Imprudente! Vuoi farci fucilare?...
– È vero; mi dimenticavo che siamo diventati della selvaggina pei negri. Toh!... Un altro colpo!... Quegli stupidi si divertono a consumare la loro polvere contro la mia camicia e la tua giacca, ora non m'inquieto. I loro fucili fanno più fracasso che danno e poi questi negri sono così cattivi bersaglieri che...
– Vuoi finirla? La pelle non ti preme forse? Se tirano male, il caso talvolta manda una palla a destinazione. Orsù; ora che sappiamo che i nemici seguono la scialuppa, mettiamoci al trotto e cerchiamo di raggiungere presto Gamani, poi la mia fattoria. –
Certi ormai di aver fatto perdere le loro tracce a quei misteriosi nemici che avevano loro preparato l'agguato e convinti di aver dinanzi la via libera, affrettarono il passo, inoltrandosi sotto centinaia e centinaia di giganteschi sicomori, di alberi dal legno rosso, di alberi del cotone o bombasc, di mangani, di goyavi e di banani dalle foglie smisurate e cacciandosi lestamente, non senza però incespicare e urtare, fra miriadi di radici e di liane che formavano talora delle vere reti inestricabili.
La loro corsa durò venti minuti sempre più rapida, poi Al-