Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
14 | Capitolo secondo |
– No, è stata sparata in mezzo ai boschi.
– Avrà fatto fuoco contro qualche leopardo.
– No... odi?...
Un'altra detonazione era echeggiata, poi dopo alcuni istanti, un'altra ancora.
– Sono segnali d'allarme! – esclamò Alfredo. – Vieni, Antao, vieni!...
Capitolo III
La scomparsa di Gamani
I due cacciatori, abbandonato precipitosamente il banco, si slanciarono verso la scialuppa che era rimasta arenata e spintala in acqua con una scossa vigorosa, vi balzarono dentro, arrancando con grande lena.
Giunti però a trenta passi dalla riva, resa oscurissima dalla cupa ombra dei grandi vegetali, Alfredo fece segno al compagno di rallentare la manovra dei remi e alzatosi sul banco, col fucile in mano, lanciò un lungo sguardo sui rami arcuati dei paletuvieri.
Per alcuni istanti scrutò con somma attenzione quelle piante delle febbri, in mezzo alle quali poteva benissimo celarsi un uomo senza tema di venire scoperto, poi riprese il remo e spinse la scialuppa verso la sponda, ma procurando di non far rumore.
Prima di sbarcare attese ancora qualche minuto, tendendo gli orecchi per raccogliere il menomo rumore, poi rassicurato dal profondo silenzio che regnava sulla fiumana, s'aprì il varco fra i paletuvieri, facendo cenno ad Antao di seguirlo.
– Quante precauzioni, – disse Antao, che pareva sorpreso.
– Sono necessarie, – rispose Alfredo, che legava la scialuppa. – Non dimenticare che abbiamo degli uomini dinanzi a noi.
– Uno, Alfredo.
– Chi ti dice che fosse solo?...
– È vero, ma noi siamo armati e poi non abbiamo paura dei negri. Ed ora, come faremo a trovare Gamani, con questa oscurità?...