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I fabbricatori di pioggia | 177 |
— Tu!... — esclamarono, correndogli incontro.
— E chi volete che fosse stato a far scoppiare quella mina?...
— Una mina?...
— Di due chilogrammi di polvere. Era l’unico mezzo per spaventare quei negri e metterli in fuga.
— Ci avevi dunque veduti?...
— Vi avevo seguìti sempre, padrone; spicciamoci prima che i negri tornino. —
Si slanciarono tutti e quattro attraverso la foresta e giunti in una radura, trovarono i cavalli già insellati e l’amazzone in arcione.
Senza perdere tempo balzarono in sella e partirono di galoppo, dirigendosi verso l’est.
Tutta la notte continuarono la fuga precipitosa, ma all’alba si arrestavano sul margine della grande foresta, a quaranta e più miglia dal villaggio dei Krepi.
— Credo che ora più nulla abbiamo da temere, — disse Alfredo scendendo da cavallo. Ci fermeremo qui tutt’oggi per prendere un po’ di riposo e per trasformarci in africani, onde poter rappresentare la nostra carica d’ambasciatori del Borgu.
— E quel dannato spione che ci precede?...
— Giungeremo ad Abomey prima di lui, Antao. Ora che so che è zoppo e senza cavallo, non lo temo più. Quando vorrà rivedere Kalani, non lo troverà più vivo. Orsù, amico mio, dormi fino a mezzodì, poi prepareremo la nostra toeletta.
Affranti da due notti quasi insonni, i due bianchi si cacciarono sotto la tenda che era stata subito rizzata dai dahomeni, e dormirono profondamente fino all’ora del pasto.
Dopo una buona scorpacciata di carne di facochero secca, diedero principio alla loro toletta.
Alfredo aveva fatto racchiudere nelle sue misteriose casse tutto l’occorrente per ottenere quella trasformazione, così necessaria soprattutto per lui.
Fece sedere Antao su di uno sgabello improvvisato con alcuni rami, lo denudò fino alla cintola, senza che il bravo portoghese protestasse, poi da una delle casse levò alcune bottiglie contenenti dei liquidi di colore oscuro ed alcuni pennelli.
— Speriamo che quelle bottiglie non contengano dei veleni o dei liquidi corrodenti, — disse Antao, ridendo.
— Sono stati estratti da vegetali perfettamente innoqui, —