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I fabbricatori di pioggia 175

I due bianchi vuotarono un’ultima zucca di birra e uscirono, dicendo:

— Partiamo. —

Prima però di mettersi in marcia guardarono se i guerrieri portavano le loro carabine e le videro infatti indosso al più giovane della scorta, unitamente alle cartucciere.

La piccola banda lasciò il villaggio con passo sollecito, sfilando fra due ali di popolo, il quale però manteneva un silenzio religioso e s’avanzò fra le alte erbe della pianura, già quasi bruciate dal sole.

La traversata di quel terreno scoperto, dove regnava un calore infernale, essendo appena il mezzodì, si compì senza incidenti e verso le tre pomeridiane il drappello giungeva nella grande foresta.

Dopo un breve riposo, i due bianchi diedero nuovamente il segnale della partenza studiandosi di avvicinarsi al fiume, essendo certi che seguendo il suo corso non avrebbero tardato a giungere in prossimità del loro accampamento.

Pur camminando, per meglio ingannare il capo e la scorta, fingevano di cercare le miracolose piante che dovevano servire ad attirare le nubi, fermandosi di tratto in tratto a frugare certi cespugli e mandando alte grida di trionfo quando riuscivano a scoprire qualche ciuffo d’erbe. Il capo e la scorta, per non mostrarsi meno soddisfatti, mandavano a loro volta acute urla, con grande piacere di Alfredo, il quale era certo, con quel baccano, di attirare l’attenzione di Asseybo e dei suoi uomini.

Verso sera, i due bianchi che avevano raccolte alcune pianticelle, diedero il segnale della fermata presso le rive del fiume, in un luogo che secondo i loro calcoli non doveva essere molto lontano dall’accampamento.

Il capo negro volendo manifestare la sua gioia pel felice esito della spedizione, avendolo ormai Alfredo assicurato che all’indomani avrebbero trovato anche le altre piante, fece fare una larga distribuzione di birra a tutti, vuotando quasi tutte le zucche che aveva fatte portare dalla scorta.

Accesi parecchi fuochi e terminata la cena composta di focacce, miele di api selvatiche, burro e frutta, si accomodarono fra le erbe per gustare un po’ di riposo. Quattro guerrieri dovevano però vegliare per turno per tener lontano le fiere, ma soprattutto per impedire ai due bianchi di fuggire prima d’aver mantenuta la promessa.