Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
10 | Capitolo secondo |
zare a destra ed a sinistra getti di spuma e colla testa sollevava delle vere ondate.
Ad un tratto parve che prendesse il suo partito. Nuotò velocemente verso l'isolotto e comparve a dieci soli metri dai cacciatori, i quali erano balzati precipitosamente in piedi colle armi in pugno.
– Fuoco, Antao! – gridò Alfredo.
Il suo compagno, quantunque si sentisse invadere da un vivo tremito, nel trovarsi dinanzi a quell'animalaccio che pareva si preparasse a tagliarlo in due con un solo colpo delle sue enormi mascelle, fece rapidamente fuoco, ma gli mancò il tempo di constatare gli effetti della sua palla.
Con uno slancio di cui non si sarebbe mai creduto capace un animalaccio così pesante, l'ippopotamo si era scagliato su di lui, urtandolo così violentemente da farlo cadere a gambe levate.
Già l'enorme bocca si apriva sul disgraziato portoghese, quando si udì echeggiare una seconda detonazione.
Alfredo, che aveva risparmiata la sua palla, aveva scaricata la sua carabina nell'orecchio destro del mostro, il quale stramazzò al suolo fulminato.
– Per tutti i diavoli!... – esclamò il portoghese, che si era affrettato ad alzarsi. – Un istante di ritardo e mi tagliava in due meglio d'un pescecane.
– Sei ferito? – gli chiese premurosamente il cacciatore.
– No, sono solamente imbrattato del sangue dell'ippopotamo, ma per tutti i diavoli, credo di aver un certo tremito nelle membra... Grazie, Alfredo, del tuo pronto intervento che mi ha salvata la vita.
– Bisogna essere prudenti con questi animali, amico mio, ed evitare di trovarsi sul loro passaggio.
– Chi avrebbe creduto che simili masse fossero così leste?...
– Non lo sono in realtà, quando gl'ippopotami non sono irritati, ma quando sono feriti caricano con veemenza.
– Che corpaccio!... – esclamò il portoghese, che girava attorno all'enorme animale. – E soprattutto che bocca!... Brrr!... Mi viene freddo pensando che stavo per provare quei denti!...
– E che denti, Antao!... Guarda questi canini: pesano almeno dodici libbre ciascuno.
– Sono d'avorio?...