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144 | Capitolo ventesimo |
degli animali e partirono di corsa seguìti dai due europei e dall’amazzone, la quale era già perfettamente guarita.
Mezz’ora dopo erano tanto lontani, da non udire più le urla feroci della popolazione martirizzante la spia di Kalani.
Capitolo XXI
Attraverso la regione dei Krepi
La carovana marciò senza interruzione fino a notte tarda attraverso alla pianura, spingendo i cavalli ad un mezzo galoppo e non si arrestò che sul margine della grande foresta, che doveva guidarli alle rive del Volta.
Uomini ed animali non ne potevano più dopo quella corsa indiavolata fatta sotto un sole ardente e senza aver mai trovato un palmo d’ombra, ma i primi erano contenti di trovarsi così lontani da quella città dei cui abitanti era meglio diffidare, malgrado le premure e l’aiuto prestato dal dikero.
Quand’ebbero cenato e le tende furono rizzate presso i fuochi accesi per tener lontane le fiere, Alfredo chiamò attorno a sè tutti, dicendo:
— Ed ora, parliamo.
— Per Giove!... — esclamò Antao. — Credo che sia giunto il momento di sciogliere un po’ la lingua. Quella corsa precipitosa non mi ha concesso di scambiare una parola con questa ragazza.
— Puoi parlare a tuo comodo, Antao, o meglio le parleremo insieme. Anch’io sono curioso di sapere tante cose che deve ormai conoscere, essendo stata quattro giorni coi suoi rapitori. È vero, Urada?...
— Sì, padrone, — rispose la negra, sorridendo. — Credilo però, sono stata rapita contro la mia volontà.
— Ne siamo convinti, — disse Antao. — Se così non fosse, non avresti gettati nel bosco quei segnali.
— Li avete trovati?... Dunque avevate seguìto le tracce dei ladri?
— Certo, Urada. Ma in quale modo ti hanno rapita? — chiese Alfredo.