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130 Capitolo diciannovesimo

In India si segano i denti agli elefanti senza fare agli animali alcun male, onde non compromettere gravemente la conservazione della specie, ma qui invece si uccidono, abbandonando le spoglie alle iene ed agli sciacalli.

— Eppure quali preziosi servigi potrebbero rendere anche questi colossi del continente nero!

— Questi animali, che sono i più filosofici, i più intelligenti e i più tenacemente laboriosi, addomesticati come quelli indiani, sarebbero d’una utilità immensa per la loro forza prodigiosa. Non ci sarebbe più bisogno di organizzare quelle numerose e costose carovane d’uomini per portare i prodotti delle regioni interne alle coste.

— Pure anticamente i cartaginesi si servivano degli elefanti africani nelle guerre.

— È vero, Antao, ed anche dopo la distruzione di quel popolo se ne servirono per parecchi secoli i Numidi ed i Romani, ma nell’enorme scompiglio politico e sociale che nel medio evo sconvolse le popolazioni d’Europa e dell’Africa settentrionale, si trascurò l’arte di addomesticare quegli utilissimi animali e da allora più nessuno se ne occupò.

Quando si penserà a utilizzare ancora gli elefanti, probabilmente la razza sarà stata distrutta dall’avidità insaziabile dei cacciatori d’avorio.

— Ma le colonie delle nazioni europee, non hanno fatto alcun tentativo?

— Pare che ora si cerchi di addomesticarne alcuni. La cosa non è difficile, e quali vantaggi ne trarrebbero i coloni, specialmente quelli delle stazioni interne!... Pensa che i negri portatori più robusti non possono caricarsi d’un peso superiore ai venticinque chilogrammi, nè percorrere oltre venti chilometri al giorno, mentre gli elefanti possono portare parecchie diecine di quintali percorrendo in media dai sessanta ai settanta chilometri ogni dodici ore.

— Ma il vitto!...

— Se lo procurano essi stessi nelle foreste, quindi quasi nulla verrebbero a costare. Orsù, il forno è pronto e finchè i piedi e la tromba si cucinano, possiamo dormire alcune ore. —

Asseybo e i dahomeni avevano sbarazzato la buca dai tizzoni, avendovi acceso nel fondo un grande fuoco. Avvolsero i pezzi della tromba ed i due piedi entro grandi foglie di banano