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Sulle terre degli Ascianti 129

Il portoghese dal canto suo girava, e rigirava attorno a quella montagna di carne che sarebbe bastata a nutrire una tribù affamata, ammirando quella testa enorme, quel corpo mostruoso e soprattutto quelle magnifiche zanne che potevano rendere almeno tremila lire sui mercati della Costa e ben di più in Europa.

— È una pazzia uccidere questi colossi, — diceva. — Ecco qui parecchie tonnellate di carne perduta e che saremo costretti a regalare alle fiere della foresta.

— Vorresti portarti via questa colossale carcassa, Antao? — rispondeva Alfredo, che si accaniva contro le due zampe. — Ci vorrebbe un treno ferroviario e poi non credere che tutta questa carne sia succolenta.

I negri la mangiano, ma è coriacea quanto la carne d’un mulo vecchio. Accontentati quindi di assaggiare i pezzi scelti.

— Dimmi, Alfredo, si uccidono molti elefanti in Africa? Mi pare che simili mostri debbano fare paura a tutti.

— Che facciano paura, quando sono irritati, è vero, ma l’avidità rende coraggiosi anche i negri. L’avorio è un articolo troppo ricercato sulle coste africane, per lasciare in pace questi colossi.

Ti dirò che si è calcolato che in Africa se ne uccidano annualmente dai sessanta ai settantamila.

— Settantamila, hai detto!... — esclamò il portoghese.

— Sì, Antao, e per ottenere sette od ottocentomila chilogrammi d’avorio.

— E solamente per i suoi denti?...

— Solamente, poichè i cacciatori di elefanti non si curano della carne. Tutt’al più fanno come noi, cioè si accontentano di cucinarsi qualche piede o qualche pezzo di proboscide per la colazione o pel pranzo.

— Ma continuando queste stragi finiranno col fare scomparire la razza.

— Certo, Antao. In certe regioni, specialmente del sud gli elefanti sono già diventati rari e se non si pone un freno a quei cacciatori, fra venti o trent’anni non se ne troverà più uno in tutta l’Africa.

Devi poi notare che l’elefante africano si riproduce molto lentamente. Prima di vent’anni non è atto alla riproduzione e alla femmina occorrono tre anni prima che dia alla luce il figlio e questo è sempre uno solo.