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114 | Capitolo sedicesimo |
— Si dice che è pericoloso attingere acqua nei fiumi da essi abitati.
— È vero, per le donne che sono inermi. Quei mostri le attendono nascosti presso le rive e quando quelle disgraziate si curvano per riempire i loro vasi, con un salto le afferrano e le trascinano in fondo al fiume.
Del resto sono così diffidenti, che basta la vista di un battello qualunque per metterli in fuga. Se sono molti si lasciano talvolta anche avvicinare; se sono pochi prendono il largo e difficilmente si lasciano uccidere.
— Ed il coccodrillo che abbiamo fatto fuggire non verrà nuotando sott’acqua, a tagliarci le gambe?
— Non crederlo. Basterà che Asseybo batta l’acqua col suo bastone per farlo fuggire. —
Il negro, passato il primo istante di sorpresa, si era rimesso in cammino continuando a frugare il fondo per accertarsi della sua solidità e per non mettere i piedi su un secondo rettile che poteva ammazzarlo con un solo colpo di coda.
Il banco fortunatamente si prolungava attraverso a tutto il fiume e mantenendosi sempre compatto, sicchè la piccola carovana potè, dopo venti minuti, giungere felicemente alla riva opposta, la quale era coperta da alberi altissimi e frondosi.
Asseybo stava per salire il pendìo, quando mostrò ai due europei un banco mezzo nascosto da un gruppo di rocce, sul quale stavano raggruppati dodici o quindici coccodrilli fra grandi e piccoli, scaldantisi ai torridi raggi del sole.
— Che magnifica collezione! — esclamò Antao. — Mi sentirei tentato di sparare qualche palla contro quei mostruosi animali.
— Sarebbe polvere sprecata, — rispose Alfredo. — Le loro scaglie sono così dure, da far rimbalzar la palla della tua carabina. I soli punti vulnerabili sono le ascelle e la gola, ma da rettili che ci tengono alla loro pelle, non mostrano nè le prime, nè la seconda.
— Ma... guarda, Alfredo!... — esclamò il portoghese, stupito. — Non vedi tu degli uccelli entrare nelle gole aperte di quei mostri?...
— Sì, — rispose il cacciatore sorridendo.
— E non chiudono le bocche per mangiarli?... È vero che mi sembrano piccoli.
— Sono gli amici dei coccodrilli.