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4 Capitolo primo

su di un bassofondo che pareva si collegasse all’isolotto e che impediva d’accostarsi di più a quel brano di terra.

— Bisogna prendere un bagno? — chiese Antao.

— Non vi sono che due palmi d’acqua, — rispose Alfredo.

— Sono almeno sicure le nostre gambe? Mi hanno detto che sull’Ousme i coccodrilli non sono rari.

— È vero, ma non osano assalire gli uomini bianchi e poi a quest’ora dormono. In acqua, amico.

— Una parola ancora. Gli ippopotami non faranno a pezzi la nostra barca?...

— È probabile, se manchiamo ai nostri colpi, ma procureremo di mandare le palle a destinazione. Orsù, in acqua. —

I due cacciatori presero le loro carabine e abbandonarono la imbarcazione, scendendo sul banco.

Alfredo non si era ingannato. Vi era così poca acqua in quel bassofondo, che a malapena toccava i polpacci dei due uomini.

In pochi istanti attraversarono il banco e giunsero sull’isolotto, celandosi fra le folte piante che lo coprivano.

Quel brano di terra situato in mezzo all’Ousme, uno dei più notevoli fiumi della Costa dell’Avorio e che scaricasi nelle paludi di Porto Novo, non misurava più di cinquanta metri di circonferenza ed era così basso, che la più piccola piena doveva coprirlo.

Nondimeno su quell’umido terreno, fertilizzato dagli avanzi vegetali trasportati durante la stagione delle piogge, erano cresciuti rigogliosi bambù altissimi dalle lunghe foglie verdi pallide, mangifere splendide, arbusti acquatici e anche dei mazzi enormi di banani selvatici, i quali rizzavano arditamente le loro lunghe e larghe foglie, talune delle quali misuravano tre o quattro metri.

Alcuni pappagalli grigi vi avevano preso domicilio e schiamazzavano allegramente, spennacchiandosi agli ultimi raggi del sole.

I due cacciatori fecero il giro dell’isolotto per accertarsi che non vi fosse qualcuno di quei piccoli serpenti chiamati dai naturalisti echidni nasicorni, il cui morso è mortale e che sono così numerosi in quelle regioni; poi si sdraiarono sotto la fresca ombra di un gruppo di banani.

— Ed ora, dove sono questi ippopotami? — chiese Antao. — Ho guardato attentamente il fiume e le sue sponde, ma ti confesso che non ho veduto nemmeno un coccodrillo.