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90 Capitolo tredicesimo

— Se fossi certo che il rapitore non si svegliasse, vorrei cercare di salire lassù.

— Sei pazzo, Antao. Una simile imprudenza non te la permetterò mai. Accomodiamoci alla meglio fra queste erbe ed aspettiamo pazientemente l’alba.

— Circondiamo l’albero?

— Sì, tu va’ a coricarti alla mia destra ed Asseybo alla mia sinistra. Se il gorilla scende, lo vedremo. —

Il portoghese ed il negro si allontanarono strisciando senza far rumore e si sdraiarono dall’altra parte del grosso tronco, coprendo la batteria delle carabine per difendere le capsule dall’umidità della notte.

Le ore passavano lente come se fossero diventate doppie, ma il gorilla non lasciava l’albero protettore. Lo si udiva però sempre russare e qualche volta voltarsi, facendo scricchiolare le traverse della piattaforma.

Cosa strana però e che inquietava tutti e tre i cacciatori: l’amazzone non dava segno di vita. Tendevano sempre gli orecchi sperando di udire qualche gemito, ma senza alcun risultato.

Alfredo cominciava a temere che la disgraziata invece di essere stata portata lassù, fosse stata uccisa e poi gettata in mezzo a qualche folto macchione.

Finalmente verso le tre e mezzo una luce biancastra cominciò ad apparire all’orizzonte, facendo impallidire gli astri. Essendo l’alba brevissima in quelle regioni equatoriali, fra pochi minuti ci si doveva vedere anche sotto la foresta.

Già qualche uccello cominciava a svegliarsi facendo udire un timido gorgheggio, mentre gl’insetti si levavano a sciami salutando la prima ondata di luce dorata con acuti ronzìi. Una banda di pappagalli grigi ruppe bruscamente il silenzio che regnava sotto gli alberi, con un cicalìo assordante.

In alto, verso la piattaforma, si udirono tosto degli scricchiolìi, poi un lungo sbadiglio: il gorilla si svegliava.

Antao ed Asseybo avevano subito raggiunto Alfredo e tutti e tre guardavano in alto, sperando di scorgere qualche lembo del vestito dell’amazzone, ma i rami erano intrecciati troppo strettamente per poter vedere che cosa si trovava sopra la piattaforma.

— Amici miei, — disse ad un tratto Alfredo, con viva emozione. — Temo che la povera ragazza non si trovi lassù.