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La scomparsa dell’amazzone | 85 |
allontanarsi verso destra, credettero che il campo si trovasse in quella direzione e si diressero a quella volta, impegnandosi invece in mezzo ad una rete inestricabile di rami, di tronchi, di radici enormi e di liane.
Fortunatamente Asseybo aveva scorto dei bagliori sulla loro sinistra ed immaginandosi che il campo si trovasse invece da quella parte, s’affrettarono a ritornare.
Non si erano ingannati, poichè pochi minuti dopo giungevano in vista dei fuochi accesi dinanzi alle tende, ma con grande sorpresa non trovarono i loro uomini che avevano lasciati a guardia della giovane negra. Anche i cavalli e buona parte delle casse erano scomparse; solamente due animali, forse perchè più solidamente legati, non avevano potuto fuggire.
— Morte di Nettuno! — urlò Antao. — Cosa è accaduto qui? —
Alfredo si era affrettato ad entrare sotto la tenda che era stata riservata alla giovane negra, ma uscì subito, dicendo:
— La donna non vi è più!...
— È impossibile, Alfredo!..
— Ti dico che è scomparsa, Antao.
— Si sarà nascosta nei dintorni.
— Ed anche i dahomeni sono fuggiti, — disse Asseybo.
— I vili!... — gridò Antao. — Ed i cavalli?...
— E le nostre casse, padrone?...
— Possibile che il gorilla abbia portato via tutto?...
— Lasciamo i cavalli e le casse e occupiamoci della donna, Antao – disse Alfredo, con voce agitata. — Temo un’orribile sciagura.
— Che il gorilla l’abbia uccisa?...
— Forse peggio, Antao. Temo che l’abbia rapita.
— Ma noi sappiamo dove ha il suo covo.
— Vediamo se è nascosta innanzi tutto. Le sue ferite, non ancora rimarginate, non devono averle permesso di allontanarsi troppo. —
Stavano per munirsi di rami accesi per mettersi in cerca dell’amazzone, quando videro comparire i due dahomeni. Quei poveri diavoli parevano impazziti per lo spavento, poichè tremavano ancora come se avessero indosso la febbre, ed erano diventati grigi, cioè pallidi, ed i loro grandi occhi manifestavano un vivo terrore.
— Padrone!... — gridarono, vedendo Alfredo. — Il mpungu!