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84 | Capitolo dodicesimo |
Alfredo si era spinto innanzi dopo d’aver soffiato sul ramo per ravvivare la fiamma, ma fatti pochi passi si era nuovamente arrestato, gettando un grido d’orrore.
Ai piedi d’un albero, aveva scorto il cadavere d’un negro d’alta statura ed interamente nudo, ma in quale stato orribile era ridotto quel povero corpo. Tutta la pelle del viso assieme agli occhi ed il naso, era stata strappata come da un formidabile colpo d’artiglio: il petto spaccato come da un colpo di scure, mostrava i polmoni ed una spalla dell’infelice portava le impronte sanguinose di larghi denti.
Quel negro doveva essere stato assalito dalla scimmia gigante e dopo d’aver perduto il fucile, la cui palla non era di certo bastata per abbattere il terribile avversario, era stato massacrato a colpi d’unghie ed a morsi.
— È orribile! — esclamò Antao che cominciava a perdere la sua audacia dinanzi a quella prova del vigore mostruoso del mpungu. — Simili quadrumani fanno davvero paura.
— In ritirata, — comandò Alfredo. — Nulla possiamo fare per questo povero uomo.
— Sì, torniamo al campo, padrone, — disse Asseybo. — Il mpungu può assalire i nostri uomini.
— Ma chi sarà questo negro?... — chiese Antao. — Qualche cacciatore forse?...
— Credo invece che sia una delle spie che ci seguono, — rispose Alfredo. — Se il gorilla non gli avesse guastato il viso, avremmo potuto facilmente riconoscerlo se era un dahomeno od un costiero.
— Se era una spia ringrazio la scimmia gigante che ci ha sbarazzati da una di quelle mignatte. —
In quel momento, verso il campo, si udirono urla di terrore, poi due spari ed un nitrire di cavalli.
— Gran Dio! — esclamò Alfredo. — Cosa succede?...
— Il mpungu ha assalito i nostri uomini, — disse Asseybo, impallidendo.
— Al campo!... Al campo!... —
I tre uomini si precipitarono in mezzo alla foresta cercando di non smarrirsi tra quelle migliaia d’alberi, ma dovettero ben presto comprendere che il ritorno non era facile con quella oscurità, tanto più che il ramo si era spento.
Udendo delle grida, che parevano mandate dai loro uomini,