Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
82 | Capitolo dodicesimo |
presto al campo, onde non accrescere le inquietudini di Alfredo con una prolungata assenza.
Dopo d’aver fatto parecchi giri e rigiri, scorsero finalmente i fuochi del campo scintillare fra i rami della foresta. A trecento passi trovarono Alfredo, il quale stava mettendosi in cerca di loro in compagnia d’un dahomeno, temendo che si fossero smarriti. Informato dell’incontro del gorilla, malgrado il suo provato coraggio, manifestò un po’ d’inquietudine.
— È un vicino pericoloso, — disse. — Amerei meglio che fosse molto lontano.
— Bah! — rispose Antao. — Abbiamo cinque carabine e sapremo metterlo a dovere, se avrà il ghiribizzo di disturbarci.
— Non ne avremo che due, Antao. Sui negri non bisogna contare, avendo troppa paura di quelle formidabili scimmie. Speriamo però che ci lasci tranquilli. —
Cenarono in fretta, avendo deciso di rimettersi in marcia di buon mattino, poi si coricarono sotto le tende, mentre Asseybo ed un dahomeno montavano il primo quarto di guardia.
Si erano però appena coricati, quando in mezzo alla foresta si udì echeggiare una specie di rullo di tamburo, ma assai più sordo, più monotono.
— Il gorilla? — chiese Antao, alzandosi prontamente. — Questo suono l’ho udito ancora questa sera.
— Sì, è il mpungu, — rispose Alfredo, che aveva impugnata rapidamente la carabina. — Pare che sia irritato.
— Che voglia assalirci?...
— Non lo credo, ma non bisogna fidarsi. —
S’alzarono ed uscirono dalle tende. Asseybo ed il suo compagno, spaventati da quel rullo che ben conoscevano, si erano riparati dietro ai fuochi, puntando i fucili verso la foresta.
— Si vede? — chiese Alfredo.
— No, padrone, — rispose Asseybo, — ma pare che non sia lontano.
— Che sia quello che abbiamo incontrato questa sera? — chiese Antao.
— Può essere la sua compagna, — rispose Asseybo.
— È meno pericolosa, ma pur sempre formidabile, — disse Alfredo. — Non spaventatevi e tenetevi vicini ai fuochi. —
Avevano appena pronunciate quelle parole, quando si udì rintronare uno sparo, seguìto poco dopo da un possente rug-