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I mangiatori di terra 85

ganni, cugino mio, sono delle splendide cucujos o, se ti piace meglio, moscas de luz.

— Insetti fosforescenti?

— Sì, e tramandano, dagli ultimi anelli addominali, una luce così viva, come ben vedi, da rivaleggiare colle più grosse scintille o coi più belli fuochi fatui. Con un cucujo si può leggere comodamente anche durante le notti più oscure.

— Mi hanno detto, Raffaele, che gli indiani le adoperano come ornamenti; è vero?

— Verissimo, Alonzo, ma li adoperano per miglior uso anche, cioè per la pesca, legandoli ad un bastone a guisa di torcia per attirare i pesci.

— A cena! — esclamò in quell’istante il dottore, che si era trasformato in cuoco.

I viaggiatori, che avevano molto appetito, si sedettero presso il fuoco acceso dall’indiano e fecero tutti molto onore al pasto; poi, fumate alcune sigarette, raggiunsero le loro amache sospese ai rami d’un albero, il quale protendevasi verso il fiume. Yaruri invece preferì coricarsi nella scialuppa per sorvegliare il fiume.

— A chi il primo quarto di guardia? — chiese Alonzo.

— A te, il secondo a Yaruri, il terzo a me ed il quarto a Velasco, — disse don Raffaele.