Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
68 | la città dell'oro |
scorgevano parecchi caimani che stavano scaldandosi al sole.
Ve n’erano alcuni di veramente mostruosi, lunghi perfino sei metri, con certe mascelle che facevano rabbrividire. Scorgendo la scialuppa non fuggirono, ma si rovesciarono mostrando ai viaggiatori i loro dorsi rugosi, ricoperte di grosse scaglie che le palle difficilmente intaccano tanto sono solide. Sapevano che in tale posa nulla avevano da temere.
Quantunque Alonzo avesse manifestato il desiderio di provare su quei voraci anfibi la penetrazione delle sue palle, don Raffaele si vide obbligato a non soddisfarlo, poichè la navigazione cominciava a diventare difficile.
Oltre ai numerosi banchi, quel tratto di fiume era coperto da una vegetazione acquatica resistente, che impediva alla scialuppa di manovrare liberamente. La corrente era coperta da quelle superbe foglie che chiamatisi vittoria regia, e che dagli indiani vengono chiamate forno per la somiglianza che hanno coi grandi forni e poco profondi, entro i quali fanno cuocere la manioca. Quelle foglie sembrano vere zattere circolari, poichè hanno una circonferenza di un metro e venti centimetri ad uno e mezzo.
Cominciano a crescere in fondo al fiume, piccolis-