Pagina:Salgari - La Città dell'Oro.djvu/69


L'Orenoco 61

aveva il pelame brizzolato, cantavano a piena gola facendo un baccano assordante ed imitando i frati o gli ebrei quando pregano.

— Che scimmie sono? — chiese Alonzo, scoppiando in una risata, tanto erano ridicole le pose gravi di quei quadrumani.

— Si chiamano barbado ed anche gaariba bujo, — disse il dottore. — Hanno una voce potente come le scimmie rosse, ed imitano talora il salmodiare dei frati, ora i lamenti delle donne e talvolta il rumore degli spaccalegna. Quando i brasiliani e gl’indiani le odono, dicono che le scimmie stanno pregando.

— Sono inoffensive?

— Sì e anche deliziose, affermano gl’indiani, i quali amano metterle allo spiedo. È vero, Yaruri?

— Sì, — rispose l’indiano, — e Yaruri ne mangerà!

— Te ne ucciderò una, — disse Alonzo.

— Lascia fare a Yaruri, — disse don Raffaele.

— Nè all’uno nè all’altro, — disse il dottore. — Guardate!... Sta per giungere l’jacarè. Ora assisteremo ad una scena curiosa.