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L'Orenoco 59

— Credi tu che un indiano possa emettere un tale grido?

— Forse.

— Non sei inquieto?

— No, perchè sono cogli uomini bianchi.

— Conosci questo braccio di fiume?

— No.

Don Raffaele ed i suoi compagni tacquero e tesero gli orecchi sperando di riudire quel grido inesplicabile, ma non si ripetè più. Solamente l’uccello Onorato ripeteva invariabilmente le sue note do... mi... sol... do, tenendosi nascosto in mezzo alle grandi palme.

— È una cosa strana, — disse don Raffaele, dopo alcuni istanti di silenzio. — Io non so il perchè, ma comincio ad essere inquieto. Che sia questo paese inesplorato e misterioso che produce tale sensazione o la febbre dell’oro?

— Abbiamo delle buone armi, cugino, — disse Alonzo; — non dobbiamo avere quindi alcun timore.

— Ha del coraggio il nostro giovanotto, — disse il dottore, sorridendo. — Il buon sangue non mente.

— È vero, — disse don Raffaele con compiacenza. — I Camargua hanno nelle vene il sangue di uno dei primi conquistatori e un nostro avolo...

Un baccano assordante, bizzarro, impossibile a de-