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La leggenda dell'Eldorado | 23 |
— E sono tutti così, cugino mio, questi figli delle selve. Fieri, orgogliosi e soprattutto vendicativi.
— E traditori, — aggiunse una voce.
I due cugini si volsero esclamando:
— Voi, dottore!...
— E giungo in buon punto, a quanto sembra. L’aria dell’Orenoco mette appetito.
— Ma la tavola è eccellente, dottore, — disse don Raffaele.
— Lo so, ed è per questo che vengo a trovarvi di frequente.
— Troppo di rado, o mio caro Velasco. Vorrei vedervi più sovente ed avere più spesso un così amabile e soprattutto un così istruito compagno. Accomodatevi e date un colpo di dente a questi fagiani di fiume.
Il dottor Velasco non si fece pregare e si sedette fra i due cugini. Era un uomo che aveva varcato la quarantina come don Raffaele, alto, magro come un basco, ma tutto nervi. La sua pelle, cotta e ricotta dal sole equatoriale, era diventata già bruna come quella d’un meticcio, ed i suoi baffi avevano già cominciato a brizzolarsi.
Spagnuolo come don Raffaele, aveva emigrato da giovane in America, soggiornando lunghi anni nel