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La leggenda dell'Eldorado | 21 |
due occhi vivaci ed intelligenti e giovane ancora, poichè non poteva avere più di trent’anni, li attendeva.
Era l’intendente della piantagione, un bravo meticcio, o mammalucco, come chiamano laggiù gli uomini derivanti da un incrocio di negri e d’indiani, persone fedeli, coraggiose e soprattutto intelligentissime.
— Buona sera, padrone — diss’egli levandosi cortesemente il largo cappello di paglia in forma di fungo. — Cominciavo ad inquietarmi e stavo per radunare alcuni negri per venire in vostro soccorso.
— Abbiamo ucciso il giaguaro, Hara, — disse don Raffaele, — o meglio è stato ucciso da quest’indiano con un buon colpo di wanaya.
— Non ho mai veduto quest’uomo, padrone.
— Lo credo Hara. Viene molto da lontano. Dov’è Velasco?
— Sta visitando un negro che è gravemente ammalato.
— Cos’ha?
— Le febbri palustri, padrone.
— Velasco è un bravo medico e saprà guarirlo.
— Devo avvertirlo del vostro ritorno?
— E senza indugio. Ho da comunicargli delle cose importanti. È pronta la cena?