Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
XI.
Una emigrazione di formiche fiamminghe.
Il giovane cacciatore non si era ingannato. I pecari che si erano accoccolati intorno all’albero, dopo d’essersi accertati dell’inutilità dei loro assalti, erano improvvisamente balzati in piedi, emettendo dei sordi grugniti. Parevano inquieti, poichè andavano e venivano sul margine dell’immensa foresta e pareva che ascoltassero con profonda attenzione. Senza dubbio qualche cosa di grave avveniva sotto le cupe vôlte degli alberi giganti e sotto l’ombra delle immense foglie.
— Che i nostri compagni s’avvicinino, — disse Alonzo.
Il dottore scosse il capo.
— Hai udito nessun sparo? — chiese.
— Nessuno, dottore.