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tracciare in mezzo ai boschi dei veri sentieri che diventano molto pericolosi per loro, poichè i cacciatori ne approfittano per trovare i covi degli animali.

— Somigliano ai porci per abitudini? Vedo che quel tapiro si diverte ad avvoltolarsi nel fango come un vero maiale.

— T’inganni, poichè invece sono assai puliti. Quando si sarà bene inzaccherato di fango si laverà per bene.

— Ma ditemi, dottore, come ha fatto a uccidere quel serpente?

— Quel boa acquatico?... È un modo che i soli tapiri possono usare, poichè quegli anaconda, così si chiamano quei pericolosi serpenti, posseggono tale forza da stritolare perfino i giaguari. Avendo i tapiri dei polmoni enormi, appena si sentono afferrare emettono tutta l’aria diventando più piccini. I serpenti ne approfittano per stringere di più, ma allora gli altri riempiono rapidamente i polmoni, si gonfiano d’un tratto e in tal modo spezzano gli anelli vertebrali dei nemici.

— Un sistema molto curioso.

— Ma molto utile, lo hai veduto, Alonzo, e se...

Un grido acuto echeggiato in mezzo alla cupa foresta, gli tagliò la frase. Era ancora quel grido enigmatico, strano, che avevano già udito e che rassomigliava a quello del tucano, ma assai più potente.