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Una freccia mortale 131

fitti sul collo e presso la coda, era occupato a masticare molto rumorosamente delle radici che cercava sott’acqua.

— Non mi ero ingannato, — disse Yaruri. — È un tapiro.

— Lo uccido con una palla nel cranio, — disse Alonzo.

Aveva già alzato il fucile, quando l’indiano glielo abbassò.

— Cos’hai? — chiese il giovanotto, sorpreso.

— Guarda!

— Non vedo nulla.

— Dietro al tapiro.

Alonzo alzò gli occhi e vide un oggetto nero lungo lungo, grosso come la coscia d’un uomo, sorgere dalla palude dietro al tapiro ed avanzarsi silenziosamente.

— Un serpente? — chiese Alonzo, rabbrividendo.

— Sì.

— Preferisco uccidere il serpente.

— È inutile.

— Perchè?

— Lo ucciderà il tapiro.

— Tu vuoi burlarmi. Nessun animale resiste alle strette terribili di quei serpenti d’acqua.

— Yaruri ha veduto i tapiri uccidere i serpenti. Guarda!...