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Le testuggini dell'Orenoco 111

i piccini e che quando sono inseguiti sprigionano un odore così fetente da arrestare non solo i cacciatori, ma perfino i cani. Anche la carne di questi animali è poco buona, essendo nera e coriacea, ma gl’indiani non la sdegnano.

Verso il mezzodì, mentre i naviganti si preparavano ad assalire la colazione allestita nella scialuppa, si vide Yaruri balzare rapidamente in piedi, mentre con un rapido colpo faceva cadere la randa.

— Cos’hai? — chiesero i tre bianchi.

— Là... sulla sponda — disse l’indiano.

Guardarono nella direzione indicata e su di una riva bassa e sabbiosa videro trascinarsi penosamente con delle mosse ridicole dei larghi corpi che parevano usciti allora dal fiume.

Erano trenta o quaranta testuggini, ma della specie più grande, poichè misuravano almeno due metri di larghezza su una lunghezza di cinquanta o sessanta centimetri. I loro gusci avevano dei riflessi verdastri ma marmorizzati di nero.

— Sono testudos mejolas, — disse don Raffaele. — Un arrosto che merita di venire assaggiato.

— Ma ne vedo altre su quel banco di sabbia, — disse il dottore. — Sono le careto.

Infatti un po’ più lontano, su di un banco, si vede-