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56 | Capitolo Quinto. |
Ad un tratto a tutti quei clamori misteriosi succedeva un breve silenzio, poi i fischi ricominciavano, i sibili si ripetevano ed in lontananza si udivano nuovi muggiti ed un assordante gracidare di rane e di rospi.
Alvaro ed il mozzo, assai inquieti, non sapendo a chi attribuire tutto quel frastuono, se ad animali pericolosi od a semplici esseri affatto inoffensivi, non osavano chiudere gli occhi, quantunque si sentissero stanchissimi.
Avevano udito a parlare vagamente di belve ferocissime che vivevano nelle foreste americane, di giaguari e di coguari, e temendo di venire da un istante all’altro assaliti da quei carnivori, si tenevano stretti l’un l’altro, tenendo gli archibugi puntati per essere più pronti a far fuoco.
Di quando in quando infiniti punti luminosi, che proiettavano dei lampi d’uno straordinario splendore, piombavano sulla radura volteggiando capricciosamente ora fra le alte erbe ed ora in mezzo alle fronde degli alberi.
Erano battaglioni di cucujos o meglio di moscas de luz, splendidi insetti somiglianti alle nostre lucciole, assai più grandi e che tramandano una luce vivissima dagli ultimi anelli addominali.
Lo sprazzo luminoso è così intenso, che con uno di quegli insetti si può leggere comodamente e anche illuminare una piccola stanza, anzi gl’indiani se ne servono ancora oggidì, per pescare, legandone alcuni ad un bastone che fissano, alla sera, sulle prore delle loro piroghe.
Erano già trascorse due ore da che i naufraghi si trovavano accovacciati entro il cavo dell’albero, quando udirono a breve distanza un rumore strano che pareva prodotto dal sollevarsi e dal rompersi di un’ondata, seguito subito da sibili acutissimi.
Il mozzo che già da qualche po’ si sentiva tremare le gambe, guardò il signor di Correa, chiedendogli:
— È qualche grosso animale questo, signore?...
— Non te lo saprei dire giacchè io non riesco a scorgere nulla al di là della punta del mio naso, — rispose Alvaro. — Quello che potrei dirti è che comincio ad averne fino sopra i capelli delle foreste brasiliane e che vorrei conoscere un po’ da vicino questi animali che fischiano, che battono l’incudine, che suonano le campane e che rompono il sonno a tutti.
Io mi domando come gli abitanti di queste regioni possono dormire con tutto questo fracasso.
— Udite signore questo sibilo?