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42 | Capitolo Quarto. |
Il ragazzo, senza saperlo, dava a quei quadrumani il loro vero nome perchè si trattava veramente d’una piccola banda di ateli, meglio conosciuti sotto il nomignolo di scimmie-ragni.
Ed infatti per la loro spaventevole magrezza e per la lunghezza eccessiva delle loro braccia e delle loro gambe, quelle abitatrici delle foreste americane, vedute da una certa distanza rassomigliano a dei ragni enormi, o meglio alle migale che hanno il corpo peloso.
Vedendo i due naufraghi, una improvvisa emozione si era impadronita dei quadrumani i quali si erano subito rifugiati all’estremità d’un grosso ramo che si prolungava al di sopra d’un fiumicello.
Strillavano rabbiosamente, mostrando i loro bianchi canini e arruffavano il pelame come se si preparassero a respingere vigorosamente il mozzo che si era bravamente aggrappato ad un festone di liane per raggiungere quelle belle frutta che promettevano una colazione squisita.
— Guardati, Garcia, — disse Alvaro, preparando l’archibugio. — Mi sembra che quelle scimmie siano molto bellicose.
— Ho la scure, signore, — rispose il bravo ragazzo, che continuava a salire. — Non saranno quelle bestie che mi faranno rinunciare alla colazione. —
Le urla delle scimmie raddoppiavano, credendo di spaventare il ragazzo, ma invece di prepararsi ad assalirlo continuavano invece ad indietreggiare facendo oscillare il ramo il quale pareva che da un momento all’altro dovesse cedere sotto il peso di quei dodici o quindici corpi per quanto fossero magrissimi.
Vedendo finalmente il mozzo lasciare le liane e slanciarsi fra la biforcazione dei rami, le loro grida di furore si tramutarono in lamenti così strazianti da far scoppiare dalle risa il signor di Correa.
— Non sono molto coraggiosi quei quadrumani, — disse.
— Signor Alvaro!
— Cos’hai?
— Che cosa fanno quelle scimmie? Pare che vogliano piombarvi addosso. —
Le ateli stavano in quel momento eseguendo una manovra misteriosa.
Ritiratesi all’estremità del ramo, una di esse si era lasciata penzolare nel vuoto, trattenuta dalle compagne per la coda.
Una seconda eseguì la stessa manovra, poi una terza formando