Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
38 | Capitolo Quarto. |
come pesci, appena vedevano l’atto si tuffavano rapidamente per ricomparire poco dopo dall'altra parte del galleggiante.
Parve però che uno perdesse la pazienza. Era un mostro di sei o sette metri di lunghezza, uno dei più enormi della specie, con una bocca così ampia che Garcia non avrebbe trovato alcuna difficoltà a starvi dentro ripiegato in due.
Sicuro della sua forza e fors’anche più affamato degli altri, con un poderoso colpo di coda si rovesciò sulla zattera urtandola in così malo modo da farla piegare sul tribordo d’un buon piede.
La scossa era stata così improvvisa che Correa per poco non cadde entro quella bocca spalancata che si teneva pronta a rinchiudersi.
— Ah per Bacco Baccone! — esclamò il portoghese, riprendendo subito il suo ammirabile sangue freddo. — La faccenda comincia a farsi seria. Se tutti ci piombano addosso ci faranno a pezzi. —
Vedendo il vorace mostro ritornare all’assalto, impugnò lo spadone con ambe le mani e gli tirò contro una tale botta, da tagliargli netto uno dei due capi del martello.
Lo squalo, così atrocemente mutilato, mandò un rauco sospiro che parve un colpo di tuono udito in lontananza, e s’inabissò subito lasciando alla superficie una larga macchia di sangue ed il suo pezzo di testa il cui occhio conservava ancora un terribile sguardo.
— Credo che quel briccone ne avrà abbastanza, — disse il portoghese.
— Ed anche il mio, — rispose il mozzo.
Il ragazzo incoraggiato dal felice esito del compagno, vedendo un altro squalo passare a buon tiro, gli aveva spaccata la testa con una destrezza sorprendente.
Disgraziatamente avevano ottenuto l’effetto opposto. Gli altri, invece di spaventarsi per quella brusca accoglienza, eccitati forse dall’odore del sangue erano diventati d’un colpo furibondi.
Urtavano la zattera da tutte le parti, ora spingendola da una parte ed ora dall’altra, facendola piegare a babordo od a tribordo e avventavano colpi di coda così tremendi che i carratelli si sfasciavano compromettendo la stabilità del galleggiante.
Quell’assalto stava per finire tragicamente non ostante i colpi di spadone dei due naufraghi, quando un rimbombo spaventevole echeggiò nella baia e un’ondata altissima si rovesciò addosso ai combattenti, portando la zattera verso la costa.