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L’assalto degli antropofagi. 29

Abituati ad eccitarsi con urla acutissime, ululavano come belve, credendo di spaventare i naufraghi.

Il signor di Correa invece non si atterriva affatto. Esaminata la mina e trovata la sagola incatramata asciuttissima, aveva, con alcune casse e con alcuni barili, improvvisata una barricata sul cassero e vi si era nascosto dietro assieme al mozzo, mettendosi dinanzi gli archibugi ed i due spadoni arruginiti che potevano servire efficacemente in un combattimento corpo a corpo.

— Garcia, — disse Alvaro. — Abbiamo un sorso di vino di Porto, nel canestro, mi pare.

— Sì, signore.

— Trangugia un sorso prima che cominci la battaglia. Ti darà coraggio.

Il mozzo non si fece pregare a prendere la bottiglia che passò prima ad Alvaro.

— Così le nostre bistecche saranno più gustose, se dovremo finire sulla graticola, — ebbe l’audacia di dire il valoroso giovane. — Giù un buon sorso, Garcia! I selvaggi sono a buon tiro.

Le quattro piroghe, che s’avanzavano frettolosamente salendo e discendendo i cavalloni, si trovavano allora a soli trecento passi dallo scoglio contro cui si era infranta la caravella.

Alvaro prese uno dei due moschetti, si appoggiò contro una cassa e mirò qualche istante un gran diavolo di selvaggio che si dimenava sulla prora della prima scialuppa, avventando all’aria colpi formidabili di mazza e che urlava più alto di tutti.

Aveva appena tirato il grilletto, che già l’indiano cadeva in acqua, fulminato in pieno petto da una palla di un’oncia.

Udendo quello sparo, che dovevano scambiare per lo scoppio d’una folgore, gl’indiani si erano fermati guardando in alto invece che verso la caravella.

Nessuno si era occupato del loro compagno, già inabissatosi nelle profonde acque della baia.

Un altro colpo di moschetto, sparato dal mozzo e che fracassò un braccio ad un remigante, li avvertì finalmente che quei misteriosi messaggeri di morte non cadevano giù dal cielo che era tornato limpido, ma che partivano invece dalla nave.

Avevano scorto il lampo a balenare sul cassero e anche la nuvola di fumo che la brezza mattutina non aveva ancora dissipata.

Uno stupore impossibile a descriversi si era impadronito di quegli ingenui, per quanto feroci figli delle vergini foreste americane.