Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
286 | Capitolo Ventottesimo. |
farmi trangugiare radici dolci. Non so come le mie budelle non siano scoppiate.
— Povero Garcia, — disse Alvaro che non potè trattenere un sorriso. — Ti trattavano come un’oca di Strasburgo! Non mi pare però che tu abbia fatto notevoli progressi.
— Se avessi continuato qualche mese sarei diventato una botte, signore.
— Ah!
— Che cosa avete signore?
— E come stiamo di viveri?
— Ci sarà ancora qualche tubero avanzato dalla cena o qualche galletta di mandioca.
— Ben poca cosa, — disse Alvaro che era diventato pensieroso. — Come potremo resistere fino all’arrivo dei Tupinambi con qualche galletta?
— Vi sono invece parecchi vasi porosi che filtrano acqua nelle catinelle.
— Bah! Non disperiamo, — disse Alvaro. — Ne faremo a meno. —