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La scomparsa del mozzo. | 247 |
Gli avversari invece cominciavano a tentennare quantunque opponessero ancora una ostinata resistenza. Anche il loro capo faceva sforzi sovrumani per stringerseli intorno, senza però riuscire nell’intento.
Ad un tratto fu veduto scagliarsi contro il capo degli Eimuri con slancio disperato ed investirlo a colpi di mazza.
Era un bel selvaggio di alta statura, adorno di collana e di piume variopinte e di ossa che dovevano essere umane e che gli pendevano lungo i fianchi.
L’Eimuro che forse si aspettava quell’attacco, si volse di colpo e siccome nella destra teneva la gravatana gli soffiò contro una freccia, colpendolo con precisione matematica nel pomo d’Adamo, ossia nel centro della gola.
Il guerriero, quantunque non dovesse ignorare che la morte ormai doveva sorprenderlo, si gettò sull’avversario a corpo perduto, sperando ancora di fracassargli il cranio con un colpo di mazza, ma le forze lo tradirono.
Il curaro aveva agito istantaneamente ed il sangue era stato subito avvelenato.
Lasciò sfuggire l’arma che impugnava e cadde sulle ginocchia; un colpo di mazza dell’Eimuro lo finì, rovesciandolo al suolo col cranio fracassato.
I guerrieri, vedendo cadere il capo e gli Eimuri slanciarsi nuovamente all’assalto, scoraggiati e già ridotti alla metà, volsero le spalle dirigendosi verso la savana e precisamente là dove Alvaro ed il mozzo si tenevano nascosti.
— Maledizione! — esclamò il signor Viana, alzandosi precipitosamente. — Gambe, Garcia! —
I fuggenti, che correvano come daini, erano ormai troppo vicini per permettere ai due naufraghi di ritornare nel folto della foresta prima di venire scorti.
In quel supremo frangente, Alvaro si rammentò di essere il temuto Uomo di fuoco. Alzò rapidamente il fucile contro i selvaggi che si trovavano già a pochi passi di distanza.
L’effetto prodotto da quel colpo fu incredibile. Vinti e vincitori, presi da un subitaneo terrore si erano arrestati lasciandosi cadere al suolo, come se sopra le loro teste fosse scoppiata la folgore.
— Fuggi! Alla scialuppa, Garcia! — gridò Alvaro, slanciandosi a corsa disperata in direzione della savana.