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244 | Capitolo Venticinquesimo. |
stridenti che parevano uscissero da quella specie di flauti formati con tibie umane e che usavano in quell’epoca quei terribili antropofagi.
Quelle urla echeggiavano in due diversi direzioni.
— Che due tribù siano alle prese? — chiese Alvaro.
— Signore, vi ricordate dei Caheti comparsi sulle rive della savana? — chiese Garcia.
— Andiamo a vedere, — disse Alvaro. — Se succede un combattimento nessuno avrà il tempo di occuparsi di noi. —
Uscirono dalla macchia e s’avanzarono verso il luogo dove le urla risuonavano sempre, tenendosi però prudentemente nascosti fra le piante più folte e scivolando di preferenza fra i cespugli.
Non avevano percorsi duecento metri, quando si trovarono sul margine d’una immensa radura, in mezzo alla quale non crescevano che pochissimi gruppetti di palme.
Alvaro non si era ingannato: due tribù, entrambe numerose, stavano per venire alle mani.
— Gli Eimuri alle prese con una tribù nemica! — esclamò il portoghese, gettandosi in mezzo ad un cespuglio.
Sei o settecento indiani, spaventosamente dipinti in nero, in azzurro ed in rosso, coi volti adorni di penne di pappagallo disposte in modo da figurare baffi, barbe e corna e divisi in due colonne, marciavano lentamente agitando furiosamente le mazze, le cerbottane, le lance e le scuri di conchiglia.
La battaglia che doveva diventare ben presto sanguinosissima, essendo tutti i selvaggi brasiliani valorosissimi, non era ancora cominciata.
Prima di assalirsi, i brasiliani usavano provocarsi da lontano per eccitarsi.
S’avanzavano gli uni contro gli altri a passo cadenzato, fermandosi di quando in quando per ascoltare le arringhe infuocate dei capi che li mettevano in un incredibile furore.
Davan fiato poi ai pifferi ed ai flauti, stendevano le braccia mostrando gli archi e le mazze o le gravatane, provocandosi con urla spaventevoli e alzando sulle picche dalla punta di selce o di spine di pesce, le ossa dei prigionieri che avevano divorati.
Gli Eimuri erano assai più superiori di numero, ma i loro avversari parevano meglio armati e poi più alti e più sviluppati dei primi.