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Ancora il marinaio di Solis. 217

— Voi dimenticate signore che non abbiamo alcuna pentola, — disse il mozzo. — Anch’io ci terrei a un bel pezzo di bollito. È molto tempo che non ne assaggiamo più.

— Verrà anche la pentola, — disse il marinaio. — Ho veduto sulle rive della savana due alberi delle stoviglie.

— Come! — esclamò Alvaro. — Vi sono in questo paese delle piante che producono dei tondi e delle pentole? La sarebbe curiosa.

— No ma che ci procureranno la materia per fabbricare gli uni e le altre e che resisteranno al calore più intenso.

— Meraviglioso paese! —

Così chiacchierando continuavano ad inoltrarsi, passando sotto piante splendide che avevano delle foglie immense che impedivano ai raggi del sole di penetrare. Superbe bananiere si succedevano senza posa, mescolate sovente a gruppi di palme appartenenti per lo più alla specie chiamata palmite, altissime, slanciate, che diventano pericolosissime quando vengono abbattute per la singolarità che hanno di dare il così detto conce, ossia calcio del palmito, perchè appena toccato il suolo rimbalzano dalla parte opposta causando sovente gravi disgrazie.

Talvolta invece incontravano gruppi di piante che producono delle frutta somiglianti a palle di cannone, assai pericolose quando, giunte a maturanza, si staccano; o macchie di verzino, i famosi alberi che danno il prezioso legno del Brasile, chiamato dagl’indiani ibiripitanga.

Queste piante, delle quali oggi se ne fa una esportazione immensa, traendosi dai loro tronchi una superba tinta rossa che serve alla fabbricazione della lacca e del carmino, non sono più alte dei nostri roveri e all’aspetto non compariscono troppo belle, avendo i rami disposti senza alcun ordine e portano foglie che somigliano a quelle dei mughetti; i fiori sono d’una superba tinta rossa e la scorza assai ruvida.

Alle nove del mattino dopo parecchie fermate, i due portoghesi ed il castigliano giungevano finalmente sulla riva della savana sommersa e precisamente là dove il marinaio aveva abbandonata la zattera di cui si era servito per compiere l’esplorazione.