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Ancora il marinaio di Solis. | 213 |
— Non spaventarti, — disse Alvaro. — La ferita è grave, ma non pericolosa e quest’uomo guarirà, non dubitare.
Andiamo a cercare il canape. Temo che il sangue filtri anche attraverso lo strato d’argilla e allora la cosa potrebbe diventare seria.
Sotto la corteccia ha detto; andiamo a provare se ne esiste realmente. —
Si curvò sul marinaio e gli mise una mano sul cuore.
— Batte sempre e regolarmente, — disse. — Buon segno, d’altronde quest’uomo è robusto. — Lo coprì con un altro strato di foglie e si diresse verso la macchia delle sapucaia.
Non vi era che da scegliere, essendovi parecchie dozzine di quelle piante e tutte cariche di noci enormi.
Alvaro sollevò la corteccia colla punta del coltello e scoprì infatti al di sotto dei filamenti lucentissimi e fitti che potevano surrogare vantaggiosamente il canape.
— Quante cose sa quell’uomo, — disse. — Con queste fibre si potrebbero anche tessere delle vesti e assai resistenti. —
Ne fece un’abbondante raccolta e tornò presso il ferito sollecitamente.
Diaz pareva che si fosse addormentato o che fosse caduto in un profondo torpore. Nondimeno il suo respiro non era affatto affannoso e la febbre non era ancora sopraggiunta. Alvaro fasciò più volte il manicotto di bambù, specialmente verso i margini per impedire qualsiasi filtrazione, poi si sedette accanto al ferito, dicendo al mozzo:
— Che cosa faremo ora? Che cosa accadrebbe di noi se gli Eimuri tornassero qui per impadronirsi del corpo del liboia? E questo è il più grave pericolo che temo.
— Signore, — rispose il ragazzo. — Se trasportassimo il ferito altrove? I selvaggi potrebbero giungere domani.
Se costruissimo una barella con dei rami?
— Non potresti resistere a lungo, mio povero Garcia.
— Eppure non dobbiamo fermarci qui. È necessario raggiungere la savana sommersa.
Non sono un uomo ma le mie braccia non sono nemmeno deboli.
— Proviamo, — disse Alvaro. — Ci avanzeremo adagio adagio e faremo delle frequenti fermate per lasciarti riposare.
Qui non mi sento sicuro quantunque ora possiamo disporre di due fucili.