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198 | Capitolo Ventesimo. |
Coll’Uomo di fuoco, noi saremo invincibili e non ci mancheranno più prigionieri da divorare.
— Il birbante, — disse Alvaro a Garcia, quando il giovane indiano ebbe tradotte le parole del capo. — Ci nomina provveditori di carne umana! Aspetta questa sera e vedremo se domani avrai ancora i due pyaie dalla pelle bianca.
— Fuggiremo dunque questa sera, signore? — chiese il mozzo.
— Sono deciso. Approfittiamo dello spavento che ha prodotto il nostro fucile.
— E andremo in cerca del marinaio?
— Quell’uomo ci è più che mai necessario e poi ha il tuo fucile. Con due armi da fuoco noi diverremo invincibili e tenteremo anche la traversata dell’America fino agli stabilimenti spagnuoli.
Non ho alcun desiderio di finire la mia vita fra questi ributtanti antropofagi.
Andiamo a cenare, per ora, poi penseremo al serpente. —
Al capo ed ai suoi guerrieri che si curvavano fino a terra, fece un superbo gesto d’addio e tornò nella capanna, dopo aver avvertito il ragazzo che aspettava la cena prima di mettersi in caccia.
Il rispetto e la paura avevano fatto diventare gli Eimuri straordinariamente generosi. Pesci di ogni specie, pappagalli e tucani arrostiti e aromatizzati con certe erbe, ceste ricolme di gallette di mandioca, tuberi cucinati sotto la cenere e frutta d’ogni sorta, coprirono ben presto tutto il pavimento della capanna.
Tutti i più famosi guerrieri correvano a offrire qualche cosa al terribile pyaie possessore della folgore celeste.
— Che vogliano ingrassarci per poi divorarci? — disse Alvaro, ridendo. — Questa improvvisa abbondanza non mi garba troppo.
— Non oserebbero, signore, — disse Garcia. — Ora devono essere convinti che noi siamo due veri pyaie e ci adorano come due divinità.
— Eh! Conta tu sull’adorazione di questa gente! Non mi stupirei se giungesse al punto da mettere indosso a loro il desiderio di provare la carne degli dei.
No, è meglio andarsene, mio caro ragazzo, e rinunciare a tutta questa abbondanza.
Orsù, pranziamo e poi andremo a fare il nostro giuoco. Il serpente se lo ammazzeranno loro.