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il treno volante 53


«Giurò di far tagliare la testa al miserabile che lo aveva ingannato per ben due volte, e comandò che lo si arrestasse appena sbarcato.

«Indovinate invece quale fu la sua meraviglia quando un giorno, dall’alto della sua terrazza, vide entrare nel porto una superba nave a vapore, che portava i colori della sua casa.

«Fu un colpo di fulmine. Credette dapprima di essersi ingannato; ma no, la nave portava veramente i colori di Zanzibar: bandiera rossa con mezza luna d’argento e sul ponte di comando si distingueva Mohamed in gran tenuta d’ammiraglio.

«Il Sultano fu ad un pelo d’impazzire. Scese precipitosamente sulla riva ebbro di gioia, abbracciò il figlio del fedele ministro e non solo gli perdonò la seconda scappata, ma lo nominò anche ammiraglio della flotta zanzibarese, pagando poi per la terza volta la nave.

«Mohamed ha conservato il suo grado e sinchè oggidì è il comandante supremo delle forze marittime dello Stato, le quali consistono nel vapore che avete visto e in una decina di barche a vela incapaci di reggersi!

V

La carovana

Tre ore dopo quella narrazione il Germania giungeva a poche centinaia di metri dalla spiaggia africana.

Il vento l’aveva spinto un po’ a nord di Bagamoyo, non però ad una così grande distanza da non poter scorgere quella interessante città, una delle più commerciali delle coste orientali del continente nero.

Il treno aereo, riscaldato dal sole, il quale continuava a dilatare il gas rinchiuso nei diciassette palloni, era salito fino a seicento metri, permettendo così ai suoi passeggeri di abbracciare con lo sguardo un immenso tratto di territorio.