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— Voglio dire che, se sono di buon umore, ci terranno buona compagnia e ci useranno mille gentilezze; ma sta’ in guardia, ragazzo! Sono uomini molto suscettibili, violenti, permalosi e che regalano un colpo di coltello come se regalassero uno zuccherino.

— Uomo avvisato...

— Pst!

— Che c’è ancora?

— Qualcuno ci segue.

— Infatti le erbe si muovono.

Il gaucho si era pure accorto di ciò e aveva bruscamente interrotto la marcia, armando rapidamente il suo trombone.

— Ramon! — esclamò.

— Eccomi, — rispose una voce.

Le erbe si aprirono rapidamente, e un altro gaucho comparve. Era armato e vestito come il primo e anche nei lineamenti gli somigliava.

Scorgendo Diego e il ragazzo, fece un gesto di stupore, poi salutò cortesemente con un «Buona notte, signori cavalieri».

— Mio fratello, — disse il gaucho che li guidava, mentre l’altro s’inchinava.

— Siate il benvenuto, signore, — rispose Diego, levandosi il berretto, — e abbiate anche voi i nostri ringraziamenti.

— Sono felice di vedervi ancora vivi, — rispose Ramon. — Carrai! Avrei giurato di ritrovarvi morti.

— Ci avete veduti precipitare dal cielo? — chiese il mastro.

— Sì, stavo abbeverando i cavalli nel corral, quando vidi il pallone cadere sulla prateria e poi innalzarsi ancora e sparire verso il sud. Ma mi parve che fossero tre gli uomini. È morto il vostro compagno?

— No, signore: è rimasto sul pallone.

— Forse che egli non voleva scendere?

— Anzi ne aveva il desiderio; ma pare che si fosse imbrogliato fra le maglie della rete.