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Afferrò un sacchetto di zavorra e lo lanciò nelle fauci del gigante, che subito le chiuse con un colpo secco. Il pallone, così alleggerito, fece bruscamente un salto in aria, elevandosi di seicento metri, tanta è la sensibilità di siffatti veicoli aerei, ai quali basta la sottrazione di pochi grammi per innalzarsi.

Il capodolio, punto soddisfatto di quel cibo insolito e forse spaventato da quell’improvvisa elevazione del pallone, si rovesciò bruscamente su di un fianco, battendo con furore l’acqua, poi s’immerse, formando un largo vortice.

— Buona digestione! — gridò Cardozo.

In quell’istante il sole sparve sotto l’orizzonte e la nera massa di vapori, che aveva già invaso quasi tutto il cielo, s’illuminò sotto la livida luce del primo lampo.