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— Tutti no.
— E perchè?
— Peseremo troppo.
— Il pallone è grande.
— Non basterà.
— Allora lasciamolo fra i cespugli.
— Ditemi, signore: quante persone potrà portare? — chiese Ramon.
— Tutt’al più tre, compreso fra queste Cardozo, che non pesa molto.
— Che cosa si vuole esigere di più adunque quando basterà per salvarvi tutti e tre?
— Ma voi?... — chiesero Cardozo e Diego.
— In quanto a me, non vi seguirò in aria, — rispose il gaucho, sorridendo. — La mia patria è la prateria, non le nubi.
— E ci credete capaci di abbandonarvi al furore dei Patagoni? Oh! Questo non accadrà mai, mai! — esclamò il mastro.
— No, mai! — confermò Cardozo.
— Se avete questo timore, potete tranquillizzarvi, amici. So quello che farò, e quando voi vi sarete innalzati, eleverò tale barriera dinanzi ai Patagoni, da impedir loro per vari giorni di inseguirmi.
— Spiegatevi, Ramon.
— È presto fatto, mastro. Incendio la prateria, approfittando del pampero, che soffia dall’est, e fuggo. I Patagoni, che accampano all’ovest, saranno ben costretti a ritirarsi dinanzi al mare di fuoco e a rinunciare per un bel pezzo all’inseguimento.
— E non ci rivedremo più? — chiese il mastro con sincero dolore.
— Dove andate?
— Al Chilì: ve lo abbiamo detto.
— Ci verrò anch’io.
— Ma dove potremo noi ritrovarci? Il Chilì è grande.
— Fissate una città.
— Vi attenderemo a Nuova Concezione.