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fuoco e gettò fra le vampe quattro o cinque armadilli, mentre il suo compagno scorticava con bastante sveltezza la selvaggina abbattuta, che, ben seccata e affumicata, doveva formare la riserva pel viaggio. Il signor Calderon, come il solito, se ne stette in disparte rinchiuso nel suo silenzio.

La cena fu fatta in pochi minuti, inaffiata da una sorsata d’acqua corrotta, presa da una pozza che si trovava nell’interno della cinta; poi l’agente del Governo e Cardozo si distesero nella capanna, in attesa del loro quarto di guardia. Il mastro, più resistente di tutti e più abituato alle fatiche, si accomodò al di fuori, dopo aver spento il fuoco, onde non servisse di faro ai Patagoni, nel caso che questi scorrazzassero quei dintorni.

La notte prometteva di diventare assai cattiva. Densi nuvoloni galoppavano pel cielo, spinti da un vento furioso che soffiava dal sud, da un vero pampero, come dicono gli Argentini. La grande prateria, poco prima silenziosa, si agitava fino agli estremi limiti dell’orizzonte; si piegavano i grandi cardi, si spezzavano i cactus, si torcevano, scricchiolando sinistramente, gli smisurati rami degli ombù e sotto le erbe e i cespugli si udivano urlare lugubremente i lupi rossi, spaventati dall’appressarsi della procella.

Di quando in quando un lampo azzurrognolo dalla tinta cadaverica illuminava le tempestose nubi e la pianura, seguìto da un rullo che si perdeva fra il lontano orizzonte.

Il mastro, sdraiato presso l’entrata del recinto, colla carabina nascosta sotto la casacca per ripararla dai larghi goccioloni che cominciavano a crepitare sulle erbe, spinti in tutti i sensi dai furiosi soffi del pampero, teneva gli occhi fissi verso il sud. Si sentiva invaso da una forte inquietudine, che non riusciva a calmare, e presentiva la vicinanza di un pericolo.

Di tratto in tratto si levava, brontolando contro la bufera, che tendeva a diventare più violenta, e si sforzava di vedere più lontano che era possibile, spingendo gli acuti sguardi sotto le grandi erbe, che potevano nascondere l’avvicinarsi