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ma era assai lontano in quel momento e non s’accorse dell’uscita del Pilcomayo, che navigava senza fanali e tenendosi sotto la costa.

Quando si vide fuori di portata, il capitano Candell lanciò la sua nave a tutto vapore verso il sud, e tre giorni dopo incrociava all’intersecazione del 310° meridiano col 40° parallelo. La nave inglese recante le armi, le munizioni e il tesoro del presidente Lopez vi era di già da parecchi giorni. Il trasbordo del carico fu subito fatto, poi le due navi si separarono, l’una diretta in Inghilterra e l’altra verso il sud.

Il 20 gennaio il Pilcomayo si arrestava a sole quaranta miglia dalla foce del Rio della Plata.

— Le vostre istruzioni, signore? — chiese il capitano Candell all’agente del Governo.

— Aspettare la notte e avvicinarsi alla foce del Rio, — rispose il signor Calderon. — Quando vedrete il razzo azzurro, imboccherete il fiume a tutto vapore e risalirete la corrente, finché ve lo dirò io.

— E se non vediamo il segnale?

— Riprenderete il largo e tornerete la notte seguente.

— E se vengo attaccato?

— Darete battaglia, se sarete dentro il Rio; fuggirete, se sarete in alto mare.

— Ma se mi calano a picco nel Rio, gli alleati ricupereranno le armi.

— Ma salverete il tesoro.

— Non riesco a comprendervi.

— Non importa: tali sono gli ordini del Governo: ubbidite.

— Obbedisco per ora, signor Calderon.

— Come! Per ora?

— M’intendo io.

— Spiegatevi.

— Quando sarà giunto il momento.

— Ora.

— Signor Calderon, a bordo del mio legno comando io, — disse il capitano con accento minaccioso. — Voi comanderete quando saremo a terra.