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onde cercare un guado, quando la sua attenzione fu attirata da una sottile colonna di fumo che si alzava sulla sponda opposta, radendo alcune macchie di cactus. La sua fronte si corrugò e il suo sguardo si accese, mentre le sue mani impugnavano la lancia e il bola.

— Pampas, o Argentini? — chiese egli agli uomini che lo seguivano.

Nessuno rispose alla domanda: poteva essere un accampamento d’Indiani, e anche di Argentini fuggiti verso il sud in seguito alla guerra di frontiera iniziata dai primi.

— Sento odor di polvere — disse Cardozo, che aveva pure notato quel fumo. — Che ne dici, marinaio?

— Io suppongo che sia un accampamento di Argentini — rispose il mastro. — I Pampas devono essere tutti al nord.

— Cosa farà il capo?

— Se sono Argentini, non esiterà ad attaccarli.

— E noi cosa faremo?

— Saremo costretti ad aiutare questi briganti per non pagar dopo il conto, in caso di una vittoria. Del resto, ho una voglia matta di dare addosso a quei nemici della nostra patria, che ci fecero tanto male.

— E se le cose volgono alla peggio pei nostri pagani?

— Passeremo al nemico, potendolo.

— Ben detto, marinaio.

Il capo, dopo un breve consiglio coi suoi più abili e più prodi guerrieri, fece distaccare due uomini di provato coraggio, coll’incarico di esplorare la riva opposta, ordinando agli altri di accampare in mezzo ai cespugli, per non venire scorti dai presunti nemici.

I due esploratori, trovato un guado, attraversarono la corrente, ch’era tranquillissima, e, legati i loro cavalli ad un albero, scomparvero fra i cactus della opposta riva.

Trascorse mezz’ora, durante la quale il capo non abbandonò un solo istante la riva; poi, al di là del fiume, si udirono i cavalli nitrire e quindi immergersi. Al vago chiarore delle stelle furono scorti gli esploratori che attraversavano rapidamente la corrente.