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lana, vi attenderà alla foce del Rio della Plata e imbarcherà il carico.
— Come faremo a farle sapere che noi l’attendiamo?
— Tutte le notti Avellana lancerà un razzo azzurro; il che significherà che voi potrete imboccare il fiume senza timore degli alleati. Al momento opportuno vi dirò dove troverete il brigantino.
— E se il brigantino per un caso qualunque venisse catturato prima del nostro arrivo?
— Allora forzerete la foce del fiume.
— E dovrò misurarmi contro tutta la flotta degli alleati?
— Avreste paura? Ad altri allora il comando, — disse l’agente del Governo con accento secco.
Il capitano lo guardò con due occhi che mandavano fiamme.
— Signor Calderon, siete voi che vi permettete di dire a me simili cose? — chiese egli coi denti stretti. — Forse che voi ignorate chi sia il capitano del Pilcomayo? Ho sedici ferite sul mio petto, e non credo che voi ne abbiate tante, signor agente del Governo. Ah! Voi volete che io forzi il blocco del Rio della Plata? Sta bene, lo forzerò; ma dubito che il Presidente riesca a vedere i fucili che io imbarcherò.
— Così vuole il Governo.
— E così sia.
— E vi avverto che ho ampi poteri e che posso destituire chi non mi ubbidisce, signor Candell.
— Basta così, signore!
— Un’altra cosa devo dirvi.
— Parlate.
— Dalla nave inglese voi riceverete una cassetta contenente sette milioni, regalati da alcuni signori europei al presidente Lopez, onde continui la guerra.
— Saranno sicuri.
— Vi avverto che sono tutti in diamanti, onde poterli facilmente nascondere nel caso che i brasiliani o gli argentini catturino il vostro legno.
— Li terrò sempre con me.