Pagina:Salgari - Il tesoro del presidente del Paraguay.djvu/189


— 183 —


— Gli argentini forse? — chiese il mastro.

— Dei cavalieri hanno recato la notizia che gli argentini si battono, e i Patagoni accorrono per saccheggiare le frontiere assieme ai Pampas.

— Pare che siano un po’ in ritardo in fatto di notizie questi signori selvaggi, — disse Cardozo. — Per Giove! Sono parecchi mesi che la guerra è scoppiata fra le repubbliche del Sud e il nostro paese.

— Arriveranno sempre a tempo.

— Sono arcicontento di questa spedizione, — disse il mastro. — Ci avvicineremo ai paesi civili e ci sarà più facile darcela a gambe.

— Lo spero, — rispose il signor Calderon.

La banda era allora giunta sulla riva del Rio e si era arrestata. Due guerrieri si avanzarono verso il fiume, scandagliando colle loro lance il letto, a fine di assicurarsi della profondità dell’acqua, poi entrarono risolutamente nella corrente.

— Cerca di rimanere indietro, Cardozo, — disse il mastro. — Possono giungere da un istante all’altro quei dannati mondongueros e causare una confusione funesta.

— Sarò uno degli ultimi, — rispose il ragazzo.

I cavalieri, a tre, a quattro, senza ordine di sorta, entrarono nel fiume, spronando i cavalli, che pareva avessero fiutato qualche pericolo, poichè si mostravano recalcitranti, sferrando calci per ogni dove. In breve tutta la banda si trovò immersa, coll’acqua fino alle anche. Si trovava già a mezza via, quando si udirono i due cavalieri che si trovavano in testa mandare delle grida che parevano improntate di un vivo terrore. Quasi subito si videro i loro cavalli inalberarsi, sollevando intorno delle vele ondate.

— I mondongueros? — chiese Cardozo a Diego.

— Temo che vi sia qualche cosa di peggio, — rispose il mastro, che scrutava la corrente.

Ad un tratto, tra i cavalli che seguivano le guide, si manifestò una grande confusione. Nitrivano disperatamente, balzavano a destra e a sinistra urtandosi furiosamente, sfer-