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XX.

I giaguari delle Pampas.


D

ormivano da parecchie ore, russando sonoramente, quando vennero improvvisamente svegliati da clamori assordanti: erano grida di uomini, strilli acutissimi di donne e di ragazzi, nitriti e scalpitii dei cavalli. Pareva che tutto il campo fosse in rivoluzione.

Diego e Cardozo, sospettando che fosse accaduta una qualche grave sciagura, si precipitarono fuori della tenda, stropicciandosi energicamente gli occhi, pronti ad approfittare della confusione per svignarsela sui primi cavalli che avessero potuto aver sottomano.

Le tenebre, che erano calate da parecchie ore, non permisero a loro di ben distinguere cosa accadesse nel campo, mancando la luna e anche le stelle, che erano scomparse sotto un denso strato di vapori. Videro però confusamente accorrere in diverse direzioni uomini e donne, chi a piedi e chi a cavallo, mandando grida che parevano di furore o di disperazione.

Alcuni, che passarono di corsa a pochi passi dalla tenda, portavano delle armi, lance, lazi e bolas, mentre altri cercavano di rompere le fitte tenebre con dei tizzoni accesi, che si vedevano correre attraverso le file delle tende, con grande pericolo di incendiarle.

— Che il campo sia stato assalito? — chiese Cardozo.