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di quello che siano realmente, avendo per lo più le gambe corte, il busto lunghissimo e le forme sviluppatissime, ma che sembrano maggiori a causa del lungo manto di pelle di guanaco, che portano col pelo di sotto.

Questo popolo, il cui numero si fa ascendere a circa 120.000 anime, numero ben esiguo per una regione che ha una superficie di 12.000 Mmq., forma un tipo assolutamente a parte, che si stacca completamente dagli Indiani Pampas, che occupano la regione vicina alle frontiere argentine, dagli Indiani araucani, che occupano la Patagonia confinante coll’Oceano Pacifico, e soprattutto dagli indigeni della Terra del Fuoco, brutti, luridi e, quello che è più strano, tanto piccoli da poterli chiamare veri nani, quantunque sole poche centinaia di metri di acqua li separino dai Patagoni.

Oltre la statura che li distingue, hanno la testa grossissima, i capelli lunghi, gli occhi neri, vivaci, il volto per lo più ovale, la fronte convessa, il colorito bruno rossiccio, e sono affatto sprovvisti di barba, che si strappano accuratamente col mezzo di un piccolo strumento di argento o con pezzi di vetro. Sono meno crudeli dei loro vicini, che di rado risparmiano i prigionieri e specialmente gli uomini di razza bianca; ma odiano profondamente gli spagnoli, che distinguono col nomignolo di cristianos, perchè li considerano come gli usurpatori dei territori posti a settentrione.

Per lo più sono taciturni, dall’espressione malinconica, ma amano i grandi parlatori, e in famiglia talvolta scherzano coi loro figli, che adorano, e colle loro mogli, che assai rispettano.

Nomadi per eccellenza, non hanno nè centri, nè villaggi. Vanno e vengono per le immense praterie del loro territorio, spinti dal capriccio o dal desiderio di trovare luoghi migliori per la caccia, e pare che si prendano ogni cura per evitare il contatto cogli uomini di razza bianca. Si direbbe che hanno paura della civiltà, della quale del resto ebbero quasi sempre a dolersi, e la sfuggono.

Infatti, ben di rado osano varcare il Rio Negro, di là dal quale vivono i