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dito sul grilletto delle loro armi da fuoco. — Eccoci addosso anche tutti questi!
— I quali poi non faranno fatica a raggiungerci, — disse Pedro. — I loro cavalli saranno ben riposati e galopperanno più dei nostri, che cominciano già a dare segno di stanchezza.
— Si vede il Rio? — chiese Diego.
— No, ma non deve essere lontano, — rispose Ramon. — Ah! Se potessimo frapporre il fiume fra noi e queste canaglie!
— Orsù, cosa si fa?
— Continuiamo a fuggire per ora.
— Vi avverto che il mio cavallo non correrà più a lungo, col doppio peso che porta.
— Ramon, — disse Pedro. — Quanti uomini credi che siano?
— Una quarantina per lo meno, — rispose Ramon.
— Se si cercasse di dividerli? Abbiamo i nostri tromboni, Diego ha le sue carabine, e uno ad uno possiamo, se non distruggerli, ridurli ad un numero tanto esiguo da far loro venire meno il coraggio di continuare l’inseguimento.
— Hai ragione, fratello.
— In questo modo possiamo attirare su di noi l’inseguimento e forse salvare il giovane Cardozo.
— Grazie, signor Pedro, — esclamò Diego vivamente commosso. — E poi si dica che i gauchos non hanno cuore!
— Lasciate in tasca i ringraziamenti, — disse il gaucho. — Ramon, io parto pel primo verso l’est; appena me li vedo a tiro, scarico addosso a loro tutta la mitraglia del mio trombone, poi sprono.
— Va’, fratello, e guardati bene dai bolas.
— Tirerò prima: te lo assicuro. E dove ci ritroveremo?
— Al di là del Rio Negro. Galoppa verso l’est fin che puoi, poi piega al sud e attraversa il fiume.
— Sta bene.
— Che Dio vi aiuti! — disse Diego.
— Grazie, — rispose il gaucho.
Guardò i dieci o dodici indiani che si erano levati dietro