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— È lontano?

— Una mezza dozzina di miglia, niente di più.

— E Cardozo potrà cavalcare?

— Lo porterete voi, mentre noi guideremo i cavalli selvaggi.

— Allora partiamo.

— Dopo cena, se avete trovato qualche cosa da porre sotto i denti.

— Aspettatemi qui, e avrete da rifocillarvi largamente.

Stava per mettersi in cammino onde recarsi a raccogliere le uova di struzzo, quando Ramon lo trattenne violentemente.

— Cosa c’è ancora? — chiese il mastro sorpreso.

— Udite!...

Il mastro tese gli orecchi, curvandosi verso terra. In lontananza si udivano delle grida selvagge che parevano avanzarsi rapidamente.

— Gl’indiani? — chiese egli, raddrizzandosi.

— Sì, gl’indiani.

— E vengono verso noi?

— Forse.

— Che ci abbiano scoperti?

— Non lo so. Pedro, atterra i cavalli.

— E cosa faremo noi con Cardozo in quello stato? — chiese il mastro con disperazione.

— Lo difenderemo, — rispose il gaucho. — Ramon non abbandona gli amici.

Ad un tratto il mastro indietreggiò vivamente, mandando una formidabile esclamazione:

— Tuoni e lampi!...

— Cosa vedete?

— Il pallone!

— Il pallone?...

— Sì, eccolo là!

Ramon alzò il capo e guardò. A due chilometri dall’accampamento, a circa trecento metri da terra, libravasi faticosamente il povero aerostato, già quasi tutto vuoto. Per quanto aguzzassero gli occhi, nè il gaucho, nè il marinajo scorsero persona alcuna aggrappata alla rete.