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Capitolo Nono.
Combattimento a bordo del Negriero.
L’ufficiale della goletta, nell’udire quelle grida, si era bruscamente arrestato guardando fisso il negriero che era diventato livido e che non aveva saputo frenare un moto di rabbia, mentre i soldati, temendo che fosse per succedere qualche cosa di grave, preparavamo le armi.
La situazione si complicava, o meglio, si aggravava terribilmente per l’equipaggio negriero, che pur si trovava già in così cattive acque. Se l’ufficiale scopriva il giovane marchese, poichè doveva essere stato lui a mandare quel grido, potevano considerarsi tutti perduti.
— Chi è che ha emesso questo grido? — chiese l’ufficiale con tono minaccioso. — Quali misteri nasconde questa nave? Non vi basta forse di esercitare l’infame tratta degli schiavi, signor Fernando Nunez? —
Il negriero, che sembrava fulminato da quell’inattesa invocazione, per qualche istante non fu capace di articolare parola; ma passato il primo momento di sbigottimento, riprese la sua audacia.
— Bah! — esclamò, alzando le spalle. — È un giovane marinaio che ho fatto chiudere in una stretta prigione insieme con un suo compagno.